L’on. Fortunato Romano (Mpa) presenta all’Assemblea Regionale un disegno di legge a firma propria circa “Norme in materia di promozione delle Associazioni presenti nel territorio regionale nella formazione dei cittadini alla vita pubblica”. Un’iniziativa parlamentare da tempo programmata che ha voluto accogliere le molteplici aspettative del mondo delle associazioni nell’ambito della promozione sociale.
.
Con il Disegno di Legge, Romano intende andare incontro al mondo dell’associazionismo e del Terzo Settore, coinvolgendo i diversi attori sociali nell’elaborazione di progetti formativi, percorsi di inclusione sociale e valorizzazione dei percorsi delle associazioni, la cui presenza nel territorio è spesso suppletiva ai servizi pubblici. “E’ convinzione comune – scrive Romano - che di fronte alla crisi sociale ed economica del nostro tempo, nel nostro Paese, malgrado i ripetuti richiami delle Istituzioni civili e religiose, si ritardino ancora una volta scelte coraggiose a favore dello sviluppo integrale della “Persona” e la conseguente partecipazione responsabile dei cittadini alla vita pubblica. “Inoltre - afferma il deputato regionale - le numerose tensioni sociali e l’assenza di politiche a favore delle famiglie e delle nuove generazioni, nell’alternarsi anche delle stagioni politiche, trovano, nel divario crescente tra le diverse aree del Paese, le fatiche di una comunità civile sempre più disarticolata e divisa dalle contrapposizioni ideologiche lesive dell’unità nazionale che eludono l’altra vera emergenza nazionale: il mancato sviluppo del Mezzogiorno”.
Con riferimento all’ultimo documento della CEI sul Mezzogiorno, Fortunato Romano presenta il testo del ddl, sottolineando di come “la scelta coraggiosa, di cui la classe politica deve rendersi protagonista, deve avere come scopo primario, la valorizzazione dei “corpi intermedi” e il supporto politico di iniziative concrete a favore dell’associazionismo regionale, sul piano sociale, formativo e culturale”. “La crisi globale del nostro tempo – continua Romano - ha inciso sia nel campo economico-finanziario, sia in quello sociale, ed è ormai acquisito che la ripresa dello sviluppo non sarà data solo dalle attività economiche, finanziarie e politiche a sostegno della produzione e del mercato ma anche dal recupero delle regole morali nell’economia e dalla cultura della responsabilità da parte della popolazione attraverso percorsi di riscoperta del valore della cittadinanza e dell’ essere comunità civile che sa riconoscersi in valori comuni e ineludibili”.“L’associazionismo, laico e cattolico – scrive Romano - con la sua varietà e ricchezza di espressione che garantisce un sano pluralismo democratico,può immettere nell’attuale corpo sociale debilitato, fermenti culturali ed educativi attivi”.
Il Disegno di legge, incentiva nello specifico i “progetti di educazione civica e di formazione sociale” delle “Associazioni di promozione sociale” di cui alla legge n.383 del 7 dicembre 2000, delle “Associazioni di volontariato” di cui alla legge n.266 del 11 agosto 1991 e delle “Onlus” di cui al Decreto Legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, attraverso l’istituzione di un Albo regionale delle Associazioni. Sono ritenute d’interesse particolare le iniziative promosse dalle associazioni che avranno firmato un Protocollo di Legalità e che siano dotati di un codice etico da dichiarare nella documentazione richiesta per accedere ai benefici di legge, in cui siano messi in chiaro: la volontà di favorire percorsi di orientamento, inclusione sociale, crescita umana, civile e formativa delle giovani generazioni sulle tematiche della cittadinanza; l’intenzione di contrastare ogni forma di riduzione dei diritti e forme di programmazione partecipata; promozione del contesto territoriale attraverso la propria attività sociale e formativa; conoscenza da parte dei propri aderenti del mondo dell’associazionismo e della cooperazione.
Nell’auspicio che l’Assemblea Regionale approvi il testo, l’on. Fortunato Romano è convinto che “la rete di associazioni, insieme all’azione parlamentare che l’Assemblea Regionale saprà darsi, anche dietro lo strumento costituitosi dell’Intergruppo Famiglia e Sussidiarietà, diventerà volano economico-sociale alla pari di qualsiasi altro intervento di supporto alla libera iniziativa”.
mercoledì 31 marzo 2010
giovedì 18 marzo 2010
Ordine del giorno su dissesto idrogeologico Nebrodi
Prevenzione rischio, pianificazione urbana e finanziamenti straordinari per agricoltura e rimboschimento
E' stato presentato nei giorni scorsi un ordine del giorno a firma dell'On. Fortunato Romano sugli eventi calamitosi intercorsi nel comprensorio dei Nebrodi ed in particolare nei Comuni di San Fratello e Caronia.
Nella richiesta presentata all’Assemblea Regionale, l’On. Fortunato Romano impegna la Regione ad adottare provvedimenti che assicurino i necessari interventi di prevenzione del rischio idrogeologico, sia nei territori compresi nella dichiarazione di calamità naturale deliberata dal Governo centrale, sia nei territori dei Comuni Siciliani compresi nell’elenco ad alto rischio idrogeologico della Protezione Civile con particolare riferimento al comprensorio dei Nebrodi e ai Comuni di San Fratello e Caronia; a considerare che l'attuale dissesto possa preludere a gravissime situazioni di ulteriore emergenza con pericolo grave per l'incolumità di persone e cose e che siano necessari provvedimenti straordinari a sostegno dell’economia dei Comuni coinvolti nel dissesto idrogeologico; ad approvare annualmente un “piano regionale degli interventi di prevenzione dei rischi idrogeologici” al fine di stabilire - sulla base delle criticità accertate - le priorità per il finanziamento dei progetti che si possono realizzare nei territori dei Comuni individuati a rischio dalla Protezione civile; ad una politica della difesa del suolo che impegni i Comuni alla prevenzione e alla tutela stessa del territorio attraverso una più attenta pianificazione urbanistica e attraverso una politica attiva nel comparto dell’agricoltura finalizzata al rimboschimento delle aree abbandonate ed incolte.
Prevenzione rischio, pianificazione urbana e finanziamenti straordinari per agricoltura e rimboschimento
E' stato presentato nei giorni scorsi un ordine del giorno a firma dell'On. Fortunato Romano sugli eventi calamitosi intercorsi nel comprensorio dei Nebrodi ed in particolare nei Comuni di San Fratello e Caronia.
Nella richiesta presentata all’Assemblea Regionale, l’On. Fortunato Romano impegna la Regione ad adottare provvedimenti che assicurino i necessari interventi di prevenzione del rischio idrogeologico, sia nei territori compresi nella dichiarazione di calamità naturale deliberata dal Governo centrale, sia nei territori dei Comuni Siciliani compresi nell’elenco ad alto rischio idrogeologico della Protezione Civile con particolare riferimento al comprensorio dei Nebrodi e ai Comuni di San Fratello e Caronia; a considerare che l'attuale dissesto possa preludere a gravissime situazioni di ulteriore emergenza con pericolo grave per l'incolumità di persone e cose e che siano necessari provvedimenti straordinari a sostegno dell’economia dei Comuni coinvolti nel dissesto idrogeologico; ad approvare annualmente un “piano regionale degli interventi di prevenzione dei rischi idrogeologici” al fine di stabilire - sulla base delle criticità accertate - le priorità per il finanziamento dei progetti che si possono realizzare nei territori dei Comuni individuati a rischio dalla Protezione civile; ad una politica della difesa del suolo che impegni i Comuni alla prevenzione e alla tutela stessa del territorio attraverso una più attenta pianificazione urbanistica e attraverso una politica attiva nel comparto dell’agricoltura finalizzata al rimboschimento delle aree abbandonate ed incolte.
martedì 16 marzo 2010
FRANA RITIRO: Il movimento franoso si è verificato alla fine del centro abitato di Scala Ritiro
Non c'è tregua per il territorio messinese. Le piogge che continuano a riversarsi copiosamente creano veri fiumi sotterranei che provocano smottamenti e frane ovunque. L'ultima si è verificata nella zona nord della città a 20 metri in line d'aria con il centro abitato sottostante. Sono intervenute le ruspe e due unità cinofile della protezione civile.
"Siamo quasi certi che non ci sia nessuno sotto la frana". Queste le prime parole dell'assessore alla protezione civile comunale Fortunato Romano. L'esponente della giunta Buzzanca ha chiarito le competenze di chi dovrà intervenire per mettere in sicurezza la zona, pur con un pizzico di nota polemica: "La strada è di competenza dell'Anas che è stata immediatamente avvisata su quanto è accaduto. Speriamo che non si ripetano i disagi che l'Anas ha provocato a Calamona ed in altre zone del nostro territorio. La protezione civile, in sinergia con i vigili urbani ed i vigili del fuoco, è intervenuta immediatamente per sgomberare la strada dai detriti. Speriamo che l'Anas intervenga tempestivamente per il rispistino del sistema viario".
L'assessore Romano ha garantito che non sussiste alcun pericolo per le case sottostanti ed ha garantito che le abitazioni sono tutte in sicurezza. Ma gli abitanti hanno paura e non si fidano di quella montagna che da segni di cedimenti in più punti. "Qui siamo costantemente in pericolo. Le prime frane si sono verificate nel 2007, ma nessuno è mai intervenuto. La notte non dormiamo tranquilli, abbiamo paura". Queste le parole di un cittadino che vive nell'ultima casa costruita a Scala Ritiro lungo la strada che porta ai Colli Sarrizzo.
Sono intervenute due unità cinofile della protezione civile perchè si temeva ci fossero persone coinvolte dalla frana. Pochi secondi prima che accadesse lo smottamento era transitato un pulmino dell'A.I.A.S. con diversi bimbi disabili a bordo ed uno scooter. Per fortuna è stato accertato che sotto i detriti non c'è nessuno, ma il pericolo in tutto il territorio del messinese rimane altissimo e se non si provvederà ad effettuare un serio monitoriaggio in tutta la provincia di Messina e mappare le zone a rischio, ci si potrà affidare soltanto al Fato ed alla buona sorte, affinchè non si ripeta quanto accaduto lo scorso 1 Ottobre a Giampilieri.
mercoledì 10 marzo 2010
Frane e smottamenti a Messina: situazione inverosimile
Grande apprensione per la situazione venutasi a creare stanotte sulla Città di Messina. Il maltempo registratosi nelle scorse ore, ha causato frane ovunque e messo a rischio interi nuclei familiari a ridosso di torrenti, frane e villaggi soprattutto nelle località di Mili, S.Stefano Briga e danni ovunque in edifici pubblici tra cui Papardo e Procura. Energia elettrica ad intermittenza e linee telefoniche saltate. La grave situazione dovuta al persistente maltempo che ha interessato il versante orientale della provincia di Messina, sembra non aver risparmiato nessuno. Lo stato di calamità diventa, a questo punto, una necessità. L’Assessore alla Protezione Civile, l’on. Fortunato Romano, è rientrato da Palermo in queste ore per i sopralluoghi nelle zone dissestate.
lunedì 8 marzo 2010
Frana a Caronia(Me): Lo Monte e Romano sui luoghi del dissesto
I parlamentari nazionale e regionale ascoltano gli abitanti delle contrade coinvolte e si impegnano ad inoltrare al Governo nazionale e regionale, richieste di intervento e messa in sicurezza del territorio.
I deputati Carmelo Lo Monte e Fortunato Romano, si sono recati sabato scorso sui luoghi della frana di Caronia, simbolo insieme a San Fratello, di un territorio come quello dei Nebrodi, protagonista di un vasto fronte di frane verificatesi nell'ultimo mese. .
Stavolta non c’era il sottosegretario e Responsabile nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso, a presenziare i sopralluoghi ma una composta rappresentanza politica che alle telecamere e alle facili interviste, ha preferito il contatto umano con la gente e l’incontro informale con i rappresentanti del Comitato degli sfollati e delle famiglie coinvolte.
Una visita composta e rispettosa del dolore degli abitanti di Caronia e della richiesta di vicinanza umana e solidale degli amministratori locali, per un evento di grande portata, mai registrata nella storia di Caronia, la cui gravità sembra essere stata sottovalutata da più parti anche oggi che il dramma continua a ripetersi dietro le insistenti piogge che inevitabilmente rendono il terreno adiacente i fabbricati danneggiati impraticabile e frastagliato dagli ininterrotti smottamenti.
Nei prossimi giorni, l’On. Romano sarà firmatario di un ordine del giorno al Governo Regionale per intervenire a tutela delle comunità coinvolte dalle frane, per predisporre un piano di recupero delle aree dissestate, attraverso la prevenzione dei rischi idrogeologici e nella tutela della pubblica incolumità. Inoltre, la presenza del Commissario del Parco dei Nebrodi, Dott. Nino Ferro e dei sindaci Sidoti Pinto di San Fratello e Campisi di Piraino, è da ritenersi segnale importante perché la Comunità di Caronia, nei propri amministratori e nella propria gente, possa sperare bene per un concreto recupero dell’integrità territoriale e della dignità di quei cittadini ad oggi senza più una casa.
I deputati Carmelo Lo Monte e Fortunato Romano, si sono recati sabato scorso sui luoghi della frana di Caronia, simbolo insieme a San Fratello, di un territorio come quello dei Nebrodi, protagonista di un vasto fronte di frane verificatesi nell'ultimo mese. .
Stavolta non c’era il sottosegretario e Responsabile nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso, a presenziare i sopralluoghi ma una composta rappresentanza politica che alle telecamere e alle facili interviste, ha preferito il contatto umano con la gente e l’incontro informale con i rappresentanti del Comitato degli sfollati e delle famiglie coinvolte.
Una visita composta e rispettosa del dolore degli abitanti di Caronia e della richiesta di vicinanza umana e solidale degli amministratori locali, per un evento di grande portata, mai registrata nella storia di Caronia, la cui gravità sembra essere stata sottovalutata da più parti anche oggi che il dramma continua a ripetersi dietro le insistenti piogge che inevitabilmente rendono il terreno adiacente i fabbricati danneggiati impraticabile e frastagliato dagli ininterrotti smottamenti.
Nei prossimi giorni, l’On. Romano sarà firmatario di un ordine del giorno al Governo Regionale per intervenire a tutela delle comunità coinvolte dalle frane, per predisporre un piano di recupero delle aree dissestate, attraverso la prevenzione dei rischi idrogeologici e nella tutela della pubblica incolumità. Inoltre, la presenza del Commissario del Parco dei Nebrodi, Dott. Nino Ferro e dei sindaci Sidoti Pinto di San Fratello e Campisi di Piraino, è da ritenersi segnale importante perché la Comunità di Caronia, nei propri amministratori e nella propria gente, possa sperare bene per un concreto recupero dell’integrità territoriale e della dignità di quei cittadini ad oggi senza più una casa.
giovedì 4 marzo 2010
INTERVENTO (3)
XV LEGISLATURA 2 MARZO 2010
Si passa all’esame degli emendamenti 10.12, 10.13 e 3.89, interamente soppressivi dell’articolo 10.
ROMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROMANO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo per sostenere la validità dell’articolo 10 in discussione, che ritengo possa essere tra gli argomenti più interessanti dell’intero disegno di legge, perché mette in moto un meccanismo positivo legato all’edilizia, può produrre una serie di vantaggi per le nostre realtà abitative creando parcheggi in quelle aree della città dove non sono presenti. Penso ai centri storici o alle zone B. Facciamo un recupero serio del suolo abbandonato, delle aree agricole, del verde attrezzato delle nostre città, quasi sempre abbandonato a sé stesso, all’incuria e al degrado.
Quest’articolo prevede la realizzazione di parcheggi sotterranei interamente interrati, con il recupero del suolo, da restituire al Comune perfettamente riattrezzato.
Ricordo a tutti che la Sicilia è tra le Regioni in cui, nei centri urbani, il rapporto tra aree attrezzate e numero di abitanti è tra i più bassi in Italia, 1.5 metri quadrati di verde attrezzato per abitante, contro 12 metri quadrati per abitante dell’Umbria e della Toscana, e gli otto metri quadrati della Lombardia.
Quest’articolo, non solo rimette in moto l’edilizia, non solo recupera un verde abbandonato, ma potremmo anche togliere le macchine dalle strade, in applicazione della legge Tognoli che in Sicilia, signor Presidente, è stata sempre disattesa.
Pertanto, ritengo che l’articolo 10 sia tra i più interessanti del testo in esame, e dichiaro il mio voto contro la soppressione dell’articolo.
Si passa all’esame degli emendamenti 10.12, 10.13 e 3.89, interamente soppressivi dell’articolo 10.
ROMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROMANO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo per sostenere la validità dell’articolo 10 in discussione, che ritengo possa essere tra gli argomenti più interessanti dell’intero disegno di legge, perché mette in moto un meccanismo positivo legato all’edilizia, può produrre una serie di vantaggi per le nostre realtà abitative creando parcheggi in quelle aree della città dove non sono presenti. Penso ai centri storici o alle zone B. Facciamo un recupero serio del suolo abbandonato, delle aree agricole, del verde attrezzato delle nostre città, quasi sempre abbandonato a sé stesso, all’incuria e al degrado.
Quest’articolo prevede la realizzazione di parcheggi sotterranei interamente interrati, con il recupero del suolo, da restituire al Comune perfettamente riattrezzato.
Ricordo a tutti che la Sicilia è tra le Regioni in cui, nei centri urbani, il rapporto tra aree attrezzate e numero di abitanti è tra i più bassi in Italia, 1.5 metri quadrati di verde attrezzato per abitante, contro 12 metri quadrati per abitante dell’Umbria e della Toscana, e gli otto metri quadrati della Lombardia.
Quest’articolo, non solo rimette in moto l’edilizia, non solo recupera un verde abbandonato, ma potremmo anche togliere le macchine dalle strade, in applicazione della legge Tognoli che in Sicilia, signor Presidente, è stata sempre disattesa.
Pertanto, ritengo che l’articolo 10 sia tra i più interessanti del testo in esame, e dichiaro il mio voto contro la soppressione dell’articolo.
INTERVENTO (2)
XV LEGISLATURA 2 MARZO 2010
ROMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROMANO. Volevo intervenire su questo subemendamento per chiarire due aspetti. Ci sono degli
aspetti formali secondo cui il primo, il secondo ed il terzo punto possono essere accettati dal
Governo, cioè l’aggiunta di “uso residenziale”, la soppressione dell’ultimo capoverso del comma 1,
che chiarisce l’aspetto architettonico ed urbanistico del “fine lavori” e la correzione della parola
“sulla” con “della”.
Per quanto, invece, mi riguarda, credo che noi dobbiamo essere contrari alla soppressione del
comma 4.
Ci dobbiamo capire, signor Presidente, Governo, tutti in Aula, sia con l’intesa che senza, del
tavolo dei gruppi o meno. Se vogliamo mettere dentro le opere che hanno usufruito del condono con
abitabilità, con regolare concessione o meno, ci dobbiamo capire perché questo tema si riproporrà ad
ogni articolo.
Ci dobbiamo capire e, se è il caso, fermiamo i lavori. Non credo che questo subemendamento vada
votato tutto nell’insieme. E’ un rischio, è un’immagine distorta che diamo all’esterno; stiamo
provando a fare una legge pulita, una legge che è coerente con l’accordo Stato-Regione e la
soppressione di questo comma aprirebbe quella maglia perversa di equiparare chi ha fatto l’abuso a
chi si è comportato correttamente.
Credo che su ciò questo Parlamento debba avere un sussulto d’orgoglio; non stiamo sanando e non
dobbiamo sanare niente.
So come la pensa il governatore Lombardo in proposito. Non deve essere una legge di sanatoria,
lo abbiamo detto, assessore Gentile, ci dobbiamo capire. Io non sono per fare una legge sulla
sanatoria, ma sono per una legge che metta in moto l’edilizia e che consenta alle famiglie siciliane di
potere fare quel quid in più che non hanno fatto abusivamente.
C’è, quindi, un problema etico, c’è un problema formale.
Credo che questa parte possa essere, anche, impugnata perché non è corretto premiare chi ha fatto
l’abuso, tra l’altro facendo un carico di volume con la possibilità di usufruire del 20% anche per la
parte abusiva, anche di farsi carico della parte abusiva per avere il surplus di carico.
Credo che sia veramente immorale pensare di cassare il comma 4 di questo articolo!
Immorale!
ROMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROMANO. Volevo intervenire su questo subemendamento per chiarire due aspetti. Ci sono degli
aspetti formali secondo cui il primo, il secondo ed il terzo punto possono essere accettati dal
Governo, cioè l’aggiunta di “uso residenziale”, la soppressione dell’ultimo capoverso del comma 1,
che chiarisce l’aspetto architettonico ed urbanistico del “fine lavori” e la correzione della parola
“sulla” con “della”.
Per quanto, invece, mi riguarda, credo che noi dobbiamo essere contrari alla soppressione del
comma 4.
Ci dobbiamo capire, signor Presidente, Governo, tutti in Aula, sia con l’intesa che senza, del
tavolo dei gruppi o meno. Se vogliamo mettere dentro le opere che hanno usufruito del condono con
abitabilità, con regolare concessione o meno, ci dobbiamo capire perché questo tema si riproporrà ad
ogni articolo.
Ci dobbiamo capire e, se è il caso, fermiamo i lavori. Non credo che questo subemendamento vada
votato tutto nell’insieme. E’ un rischio, è un’immagine distorta che diamo all’esterno; stiamo
provando a fare una legge pulita, una legge che è coerente con l’accordo Stato-Regione e la
soppressione di questo comma aprirebbe quella maglia perversa di equiparare chi ha fatto l’abuso a
chi si è comportato correttamente.
Credo che su ciò questo Parlamento debba avere un sussulto d’orgoglio; non stiamo sanando e non
dobbiamo sanare niente.
So come la pensa il governatore Lombardo in proposito. Non deve essere una legge di sanatoria,
lo abbiamo detto, assessore Gentile, ci dobbiamo capire. Io non sono per fare una legge sulla
sanatoria, ma sono per una legge che metta in moto l’edilizia e che consenta alle famiglie siciliane di
potere fare quel quid in più che non hanno fatto abusivamente.
C’è, quindi, un problema etico, c’è un problema formale.
Credo che questa parte possa essere, anche, impugnata perché non è corretto premiare chi ha fatto
l’abuso, tra l’altro facendo un carico di volume con la possibilità di usufruire del 20% anche per la
parte abusiva, anche di farsi carico della parte abusiva per avere il surplus di carico.
Credo che sia veramente immorale pensare di cassare il comma 4 di questo articolo!
Immorale!
INTERVENTO dell'On. Romano sul Piano Casa (1)
XV LEGISLATAURA 02 MARZO 2010
ROMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROMANO. Onorevoli colleghi, vorrei partire dal rileggere insieme a voi l’accordo Stato-Regioni
perchè mi sembra che tutti citiamo questo accordo Stato-Regione, però mi sono accorto dalle
domande fatte nel corridoio che molti di noi non lo hanno letto.
Credo sia necessario partire da questo accordo per cercare di capire di cosa stiamo parlando.
L’accordo Stato-Regione prevede le cose che si possono fare, gli ampliamenti, le demolizioni, la
semplificazione delle procedure. E recita testualmente: “…tali interventi edilizi non possono riferirsi
– per la verità è l’unico divieto suggerito al legislatore regionale – ad edifici abusivi, nei centri
storici e nelle aree di inedificabilità assoluta”. Tale accordo dice inoltre di individuare gli ambiti nei
quali gli interventi devono insistere, previo interventi di riqualificazione delle aree urbane degradate.
Vorrei quindi far rilevare che tutta la legge, e lo voglio dire al Presidente Mancuso, all’onorevole
Cordaro, introduce elementi innovativi che sono suggeriti dal protocollo d’intesa, che sono delle
cose straordinariamente importanti che la Regione Sicilia ha inventato. Penso alla certificazione,
penso agli isolanti sismici, a sistemi innovativi di sicurezza.
Penso inoltre che quando l’accordo Stato-Regione parla di riqualificazione delle aree degradate - e
noi abbiamo inventato, Presidente Mancuso, i parcheggi come un’opera di riqualificazione naturale
del territorio previo consolidamento, assessore Gentile. E operiamo un consolidamento naturale del
terreno alleggerendo il terreno, chi è tecnico capisce, e così recupereremo zone degradate.
Infine, vorrei dire all’onorevole Cordaro che il cittadino messinese si indigna quando sente
utilizzare i morti di Messina allorquando ci si riferisce a questa norma. I morti di Messina non ci
sono stati perchè i fabbricati non erano a norma sismica! Vieni sul posto e te lo dimostro!
CORDARO. Io parlavo per il futuro, non hai capito!
ROMANO. Del futuro poi ne parliamo, il futuro è nelle mani di Dio. Allora io ti dico che oggi i
fabbricati si possono adeguare, non abbiamo bisogno di questa legge per adeguare i fabbricati a
norme antisismiche: basta depositare un calcolo al Genio civile, e la casa può essere adeguata alle
norme sismiche, non hai bisogno dell’incentivo per mettere in sicurezza.
E’ una macabra demagogia quella di utilizzare i morti di Messina per sostenere questa legge. E’
una vergogna. Le norme sismiche ci sono. Chi vuole adeguare il proprio fabbricato lo può fare,
presenta un calcolo e lo deposita al Genio civile. Qui parliamo di un’altra cosa.
Non possiamo e non dobbiamo dare premialità a chi ha commesso un abuso. Non è corretto nei
confronti di chi ha realizzato il proprio edificio, il proprio fabbricato con regole rigide, applicando la norma e pagando le tasse.
Credo che questo Parlamento debba dare un grande esempio di legalità, per questa e per le future
generazioni. Non possiamo accettare il principio di legalizzare chi non ha realizzato le opere
urbanistiche e civili.
Credo che questo Parlamento si debba assumere la responsabilità di fare una buona legge.
ROMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROMANO. Onorevoli colleghi, vorrei partire dal rileggere insieme a voi l’accordo Stato-Regioni
perchè mi sembra che tutti citiamo questo accordo Stato-Regione, però mi sono accorto dalle
domande fatte nel corridoio che molti di noi non lo hanno letto.
Credo sia necessario partire da questo accordo per cercare di capire di cosa stiamo parlando.
L’accordo Stato-Regione prevede le cose che si possono fare, gli ampliamenti, le demolizioni, la
semplificazione delle procedure. E recita testualmente: “…tali interventi edilizi non possono riferirsi
– per la verità è l’unico divieto suggerito al legislatore regionale – ad edifici abusivi, nei centri
storici e nelle aree di inedificabilità assoluta”. Tale accordo dice inoltre di individuare gli ambiti nei
quali gli interventi devono insistere, previo interventi di riqualificazione delle aree urbane degradate.
Vorrei quindi far rilevare che tutta la legge, e lo voglio dire al Presidente Mancuso, all’onorevole
Cordaro, introduce elementi innovativi che sono suggeriti dal protocollo d’intesa, che sono delle
cose straordinariamente importanti che la Regione Sicilia ha inventato. Penso alla certificazione,
penso agli isolanti sismici, a sistemi innovativi di sicurezza.
Penso inoltre che quando l’accordo Stato-Regione parla di riqualificazione delle aree degradate - e
noi abbiamo inventato, Presidente Mancuso, i parcheggi come un’opera di riqualificazione naturale
del territorio previo consolidamento, assessore Gentile. E operiamo un consolidamento naturale del
terreno alleggerendo il terreno, chi è tecnico capisce, e così recupereremo zone degradate.
Infine, vorrei dire all’onorevole Cordaro che il cittadino messinese si indigna quando sente
utilizzare i morti di Messina allorquando ci si riferisce a questa norma. I morti di Messina non ci
sono stati perchè i fabbricati non erano a norma sismica! Vieni sul posto e te lo dimostro!
CORDARO. Io parlavo per il futuro, non hai capito!
ROMANO. Del futuro poi ne parliamo, il futuro è nelle mani di Dio. Allora io ti dico che oggi i
fabbricati si possono adeguare, non abbiamo bisogno di questa legge per adeguare i fabbricati a
norme antisismiche: basta depositare un calcolo al Genio civile, e la casa può essere adeguata alle
norme sismiche, non hai bisogno dell’incentivo per mettere in sicurezza.
E’ una macabra demagogia quella di utilizzare i morti di Messina per sostenere questa legge. E’
una vergogna. Le norme sismiche ci sono. Chi vuole adeguare il proprio fabbricato lo può fare,
presenta un calcolo e lo deposita al Genio civile. Qui parliamo di un’altra cosa.
Non possiamo e non dobbiamo dare premialità a chi ha commesso un abuso. Non è corretto nei
confronti di chi ha realizzato il proprio edificio, il proprio fabbricato con regole rigide, applicando la norma e pagando le tasse.
Credo che questo Parlamento debba dare un grande esempio di legalità, per questa e per le future
generazioni. Non possiamo accettare il principio di legalizzare chi non ha realizzato le opere
urbanistiche e civili.
Credo che questo Parlamento si debba assumere la responsabilità di fare una buona legge.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Ente Fiera di Messina
Punti nascita
Messina: Forum delle Associazioni e delle persone d'ispirazione cattolica
“Dalla crisi un nuovo modello di sviluppo, lavoro e sussidiarietà nella Caritas in Veritate” è il titolo del convegno organizzato dal Forum delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro che si è svolto lo scorso 29 gennaio, presso la Sala Borsa della Camera di Commercio di Messina. Il “Forum delle persone e delle associazioni di ispirazioni cattolica”,costituito da Cdo (Compagnia delle Opere), Cisl, Confartigianato,Confcooperative, ACLI e Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori) ha come scopo quello di mettere in moto e sinergicamente tutte le associazioni impegnate erappresentative delle diverse espressioni del mondo del lavoro, raccogliendo la “sollecitazione” che, con l’enciclica sociale ‘Caritas in veritate’, il pontefice Benedetto XVI ha rivolto, “affinché si faccia strada una nuovagovernance dell’economia fondata sulla centralità della persona e sul benecomune”."Il Forum - spiega il portavoce dell'iniziativa Natale Forlani - ha indicatodue priorità, intervenire per salvaguardare e potenziare il patrimonio dirisorse umane e produttive del mondo del lavoro e predisporre interventi infavore delle famiglie, come premessa di una nuova domanda di servizi eoccupazione. Abbiamo colto - prosegue Forlani - l'appello di Papa BenedettoXVI alla classe dirigente, che si ispira alla Dottrina sociale della Chiesa.Questo perché, sia a livello personale che collettivo, si renda visibilel'impegno di ciascuno di noi per la rinascita morale e socio-economica delPaese. Il Forum ha il proposito di generare un nuovo orizzonte sociale,responsabile e partecipato. Siamo convinti - ha concluso Forlani - che sia necessario aprire una nuova stagione di concertazione, dove le riforme dellapolitica del lavoro e dello stato sociale siano veramente rivolte asostenere i soggetti che hanno più difficoltà in questa situazione dicrisi''. I dettagli della manifestazione di Messina su http://www.svegliatimessina.it/forum/eventi-e-manifestazioni/forum-lavoro-un-ulteriore-contributo.html